CHIERI (To), Battistero della Collegiata di Santa Maria della Scala.
Istituto geografico De Agostini, Atlante stradale d’Italia, foglio 21.
Chieri si trova sulla statale 10, a circa 18 chilometri da Torino, ed è raggiungibile anche uscendo al casello di Santena dell’autostrada Torino-Asti-Piacenza.
La Collegiata è situata in una piazza attigua a via Balbo, una traversa della centrale via Vittorio Emanuele II.
Descrizione: L’opera considerata si trova nel battistero annesso alla Collegiata.
Il ciclo della Passione è affrescato sul tamburo della cupola del battistero.
Il battistero, a pianta ottagonale, è esterno al corpo della chiesa, a cui è collegato. Sul tamburo della cupola sono rappresentate le scene della Passione di Cristo, entro archi a sesto acuto.
La narrazione ha inizio con la Resurrezione di Lazzaro e l’Entrata a Gerusalemme, prosegue in senso orario in quattordici riquadri, e culmina con la Crocifissione; ogni lato dell’ottagono contiene due scene, mentre la Crocifissione occupa un intero spazio.
La resa realistica ed espressionistica di alcuni personaggi, dai tratti caricati fino alla deformità, come nella scena di Cristo deriso o nella Crocifissione, sembra derivare direttamente dalla Salita al Calvario jaqueriana di S. Antonio di Ranverso.
Tipologia immagine: Affresco
Cronologia: XV sec.
Materiale informativo ed illustrativo:
Guida d’Italia del Touring Club Italiano, Torino e Valle d’Aosta, Milano 19765, pagg. 170-174.
Note storiche:
Il battistero fu costruito tra il V e il VI secolo, contestualmente alla chiesa adiacente, con materiale di recupero proveniente da un edificio romano, di cui oggi esistono alcuni resti nel piano sotterraneo.
Nel 1037 il vescovo di Torino Landolfo volle fondare una nuova chiesa dedicandola alla Vergine; anche il battistero fu interessato da questa opera di rinnovamento.
L’edificio attuale della Collegiata (impropriamente chiamata duomo), costruito sul sito della chiesa di Landolfo, venne iniziato nel 1405 e consacrato nel 1436.
Il battistero, che non fu interessato da questa ricostruzione, nel 1432 passò sotto il patronato della famiglia chierese dei Tana, che diede inizio a una importante trasformazione: il pavimento venne rialzato di circa un metro, la costruzione venne sopraelevata, fu costruita la cupola, inglobata esternamente nel tiburio coronato da pinnacoli.
In questa occasione il pittore chierese Guglielmetto Fantini (attivo tra il 1422 e il 1466) e la sua bottega affrescarono le scene della Passione sul tamburo della cupola; l’esecuzione degli affreschi risale quindi agli anni immediatamente successivi al 1432. Alla famiglia Tana si deve anche la commissione del fonte battesimale e del polittico con la Natività tra S. Giovanni e S. Tommaso, databili agli inizi del XVI secolo.
A Guglielmetto Fantini sono ora riconosciute opere in precedenza attribuite al cosiddetto Maestro di Pecetto, il cui nome convenzionale derivava dagli affreschi su una volta della chiesa di S. Sebastiano a Pecetto.
La figura del pittore chierese è stata identificata grazie alla firma da lui apposta sul trittico raffigurante la Madonna con Bambino, S. Giovanni Evangelista e S. Francesco d’Assisi, conservato al Museo Civico d’Arte Antica di Torino, forse commissionato dalla famiglia Tana per una loro cappella nella Collegiata di Chieri.
L’affinità della cultura di Guglielmetto Fantini con quella di Jaquerio è spiegabile con la presenza, documentata dalle fonti, del maestro torinese a Chieri.
Bibliografia:
– G. ROMANO, Scheda 11, in E. CASTELNUOVO – G. ROMANO (a cura di), Giacomo Jaquerio e il gotico internazionale, Palazzo Madama aprile – giugno 1979, Torino 1979, pagg. 185-187 (notizie sugli affreschi all’interno della scheda sul Compianto sul Cristo morto).
– M. DI MACCO – G. ROMANO, (a cura di), Arte del Quattrocento a Chieri. Per i restauri nel Battistero, Torino 1988.
– D. BIANCOLINI – G. PANTO’ (a cura di), Il Battistero di Chieri tra archeologia e restauro, Torino 1994.
– S. BAIOCCO – S. CASTRONOVO – E. PAGELLA, Arte in Piemonte. Il Gotico, Ivrea 2003, pagg. 120-123.
– S. BAIOCCO, Scheda 96, Scheda 97, Scheda 98, in E. PAGELLA – E. ROSSETTI BREZZI – E. CASTELNUOVO, Corti e città. Arte del Quattrocento nelle Alpi occidentali, Torino 7 febbraio – 14 maggio 2006, Milano 2006, pagg. 169-170 (notizie sul pittore all’interno delle schede dedicate ad alcune sue opere).
– A. BOSIO, Memorie storico-religiose del Duomo di Chieri; pag. 125;
– Augusto CAVALLARI MURAT, Antologia monumentale di Chieri, Istituto Bancario San Paolo di Torino, Torino 1969.
Battistero e Campanile si rinnovano per fungere da timbri significanti nell’arte e nella vita accanto al Duomo. II, 5, pagg. 34-37, vedi allegato.
Url: http://www.carreumpotentia.it
Email: sportelloturistico@comune.chieri.to.it
Note: I restauri iniziati nel 1964 hanno eliminato l’intonaco che copriva le pareti del battistero, e sotto il pavimento hanno portato alla luce resti romani e paleocristiani, insieme a una vasca battesimale del VII secolo, appartenente alla costruzione primitiva.
I restauri eseguiti negli anni ’80 hanno interessato gli affreschi e le strutture murarie, e hanno contribuito a ricostruire le vicende storiche del battistero.
Fruibilità:
La Collegiata e il battistero seguono un orario di apertura diurno, con chiusura nelle ore del primo pomeriggio.
Rilevatore: Maria Gabriella Longhetti
Data ultima verifica sul campo: 2008-12-21T00:00:00
Allegato: battistero-collegiata.pdf