Giacomo JAQUERIO e il gotico internazionale.
Palazzo Madama, aprile – giugno 1979
Alla mostra, promozza dall’Assessorato per la Cultura del Comune di Torino e allestita presso il Museo Civico di Palazzo Madama, hanno collaborato la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici, la Soprintendenza per i Beni Archivistici, gli Istituti di Storia dell’Arte delle facoltà di Lettere e di Magistero e l’Istituto di Storia medioevale dell’Università di Torino.
La mostra si è articolata intorno a due preziose tavole di Giacomo Jaquerio recentemente acquisite dal Museo Civico di Torino e presentate per la prima volta al pubblico dopo un accurato restauro. Intorno a queste opere sono state radunate varie testimonianze figurative del tardo ‘300 e primo ‘400 che in varia misura contribuiscono a chiarire gli aspetti della cultura tardo-gotica presso le corti dei Savoia e degli Acaja. Nella scelta degli oggetti sono stati tenuti in particolare considerazione i molteplici rapporti intercorrenti con le altre corti europee del momento e in parallelo le diverse vie di diffusione del linguaggio jaqueriano.
Dipinti, sculture, oreficerie, avori, codici miniati, arazzi, sigilli, monete e altri documenti d’epoca intendono suggerire una lettura non strettamente locale della figura di Giacomo Jaquerio avocandone i viaggi, le esperienze, gli incontri in un contesto geografico che si estende sui due versanti delle Alpi e che coinvolge Francia, Borgogna, Alto Reno e Lombardia. Il nucleo maggiore delle opere esposte proviene da chiese, musei, archivi del Piemonte e della Valle d’Aosta. Altri prestiti di particolare rilevanza sono stati concessi da Firenze, Venezia, Padova, Hautocombe, Lione, Ginevra.
La mostra comprende inoltre una sezione dedicata alle varie fasi del restauro cui le tavole di Jaquerio sono state sottoposte e un audiovisivo dedicato alla produzione di Giacomo Jaquerio come autore di affreschi.
Il catalogo che illustra tutti gli oggetti in mostra, è arricchito da un’ulteriore documentazione fotografica scientifica sulla situazione sociale e culturale del ducato sabaudo e sul panorama della civiltà figurativa piemontese tra il XIV e XV secolo.
Alla stesura dei testi hanno collaborato: Andreina Griseri, cui si deve un’ampia monografia sul grande maestro piemontese, Enrico Castelnuovo, Giovanni Romano, Guido Gentile, e altri numerosi specialisti.